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Laici Teatri

Il Teatro del Pratello e “Le orme dei figli”, la prima tappa del progetto Laici Teatri

La scena al pubblico appare chiusa da un tulle su cui sono proiettate in trasparenza le immagini che scandiscono lo spettacolo intero: disegni di impronte, acque, arabeschi.

Uno scuro pendio grigio, fortemente inclinato, su cui rampicarsi, stare in equilibrio, rotolare, scivolare, cercare e lasciare orme: metafora di una condizione in cui non esistono più tracce di padri da seguire. Uno scivolo su cui giocare con le proprie orme su altre orme, dove ascoltare e parlare. Orme di figli abbandonati; orme di figli che cadono dalle finestre; orme di figli che incontrano nuovi padri orchi; orme di figli che non possono tornare a casa.

“Le orme dei figli” è il secondo spettacolo della trilogia Padri e Figli (dopo Eredi Eretici del 2019) di Paolo Billi con la Compagnia del Pratello, che vede protagonisti otto ragazzi in carico ai Servizi di Giustizia minorile, provenienti da Comunità Educative del territorio regionale e una nuova formazione di Botteghe Molière, tutta composta da giovanissimi alla prima impegnativa esperienza teatrale. Domenica 12 gennaio, alle 16.30 al Teatro Arena del Sole andrà in scena l’ultima replica. 

Non è una fine, ma un inizio. “Le orme dei figli” è infatti la prima tappa di Laici Teatri, progetto che sarà presentato domenica stessa, dopo lo spettacolo, nell’ambito di un incontro pubblico dal titolo “20 anni e il futuro prossimo: il TEATRO DEL PRATELLO” con Matteo Lepore (Assessore alla cultura e promozione della città del Comune di Bologna), Claudio Longhi (Direttore di ERT Fondazione), Massimo Marino (giornalista e critico teatrale) e Paolo Billi (regista del Teatro del Pratello).

A vent’anni dal primo spettacolo teatrale all’Istituto penale Minorile di Bologna una riflessione sulla storia del Teatro del Pratello tra carcere e società e la presentazione di Laici teatri, progetto cofinanziato dall’Unione Europea | Fondo Sociale Europeo | Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020, che da gennaio 2020 crescerà e articolerà in nuove azioni le attività del Teatro del Pratello rivolte a Minori e Giovani Adulti in carico ai Servizi di Giustizia Minorile, ai detenuti della casa Circondariale, ma anche a studenti e a cittadini di età e provenienze diverse.

Il progetto regionale di Teatro Carcere è reso possibile dal Protocollo d’intesa sull’attività di Teatro in Carcere firmato tra Regione Emilia-Romagna (Assessorati Regionali alla Cultura, Welfare, Formazione), Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria Emilia-Romagna e Marche, Centro Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche e Associazione Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna appena rinnovato nel 2019 (http://www.teatrocarcere-emiliaromagna.it/wp-content/uploads/2016/12/PROTOCOLLO-DINTESA-TEATRO-IN-CARCERE.pdf) e dai fondi 8×1000 della Tavola Valdese. Accanto al sostegno del Fondo Sociale Europeo nell’ambito del PON Metro, fondamentali i contributi del Centro Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche e della Regione Emilia-Romagna, Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo.

Le orme dei figli s’inserisce nel progetto STANZE DI TEATRO CARCERE del Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, che vede per il triennio 2019-2021 sei registi impegnati in sette carceri della regione – Forlì, Ferrara, Modena, Castelfranco Emilia, Ravenna, Parma, Bologna – e presso i Servizi di Giustizia Minorile, sullo stesso tema: padri e figli ed è il frutto finale di tre precedenti momenti di lavoro con i ragazzi in carico ai Servizi di Giustizia.

Il primo, un laboratorio video tenutosi nel periodo estivo e curato da Simone Tacconelli e Elide Blind, ha prodotto il video di scena realizzato nell’ambito del progetto I.C.E. – Incubatore di comunità educante, selezionato dalla fondazione con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Successivamente un laboratorio di scrittura per la composizione della drammaturgia e infine un laboratorio di scenografia per la decorazione dello spazio scenico e delle maschere dello spettacolo, condotto da Irene Ferrari, sempre con i ragazzi dei Servizi. Inoltre la struttura scenografica è stata realizzata dall’architetto Gazmend Llanaj, con i ragazzi dell’IPM di Bologna nei percorsi formativi per l’inclusione socio-lavorativa dei giovani a cura di IIPLE.