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“La paranza della Bellezza” in Salaborsa. L’esempio dei ragazzi del Rione sanità di Napoli nel docufilm di Luca Rosini

Scena dopo scena, lo spettatore viene portato dentro la riscoperta di uno dei rioni più difficili di Napoli e di una nuova paranza: quella di ragazzi e ragazze che hanno deciso di cambiare le cose con la creatività e l’ingegno impegnandosi nella valorizzazione del patrimonio culturale, nell’educazione musicale e nell’attivismo sociale occupandosi della gestione di un bene comune, le antiche catacombe di San Gennaro, e reinvestendo i proventi in attività utili per il territorio.

In dialetto napoletano la Paranza è una barca di pescatori. Negli anni ha cominciato a indicare il gruppo di fuoco di un’organizzazione criminale. Le paranze sono quelle che uccidono, che terrorizzano alcuni quartieri di Napoli.

La bellezza che Luca Rosini racconta nel suo docufilm “La paranza della bellezza” è quella dell’incontro, della relazione, dell’essere Comunità. Uno strumento che può cambiare la vita delle persone.

Il documentario mostra un modello riuscito di solidarietà e dimostra che può esserci riscatto e cambiamento se i cittadini non restano passivi e si impegnano in prima persona per contrastare l’inerzia della società e delle istituzioni.

“La paranza della bellezza” sarà proiettato giovedì 13 febbraio alle 11.00 in Sala Borsa (Auditorium Biagi). Saranno presenti il regista Luca Rosini e un rappresentante della Cooperativa La Paranza.

Seguirà un incontro/dibattito che coinvolgerà anche i 18 giovani selezionati che intraprenderanno il percorso di formazione in mediazione culturale del progetto MIM Musei_Inclusione_ Mediazione. Partendo dai temi del film si rifletterà sulla violenza delle mafie, l’ingiustizia, il riscatto, il lavoro dei giovani, la rottura degli stereotipi, il valore sociale dell’arte e della cultura, il ruolo dei singoli e delle associazioni, il compito delle istituzioni.

Il regista

Luca Rosini è un giornalista e regista. Ha studiato alla Rogue Film School di Werner Herzog e si è formato con il progetto Esodoc (European Social Documentary) della scuola Zelig di Bolzano.
Come regista ha diretto documentari in Italia e all’estero. Ha lavorato come reporter e come conduttore di programmi di approfondimento della televisione italiana (Annozero, Virus, Evovolution e Human Files su Rai Due, Piazzapulita su La 7 e Unomattina in famiglia su Rai Uno). Due volte vincitore del Premio Ilaria Alpi, il suo film “Souvenir Srebrenica” è stato finalista ai David di Donatello e con “In a single breath” ha vinto l’American Documentary Festival di Palm Springs.
Come formatore ha insegnato teoria e tecnica del reportage e del documentario per università e istituzioni e come educatore ha realizzato progetti di video partecipativo con giovani adolescenti. Partecipa a incontri con le scuole sui temi della legalità e della cittadinanza attiva.