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Quartiere Navile

ConnettiAMO Pescarola

“Solo se la comunità si sente coinvolta può esserci rigenerazione”. Senza il Banco racconta il progetto ConnettiAMO Pescarola

Il progetto ConnettiAmo Pescarola, attivo dal maggio 2019, mette in campo una serie di azioni atte a “ricucire” e “connettere” le due aree di questo comparto separate, logisticamente, da una strada principale (via F. Zanardi), ma soprattutto da una diseguaglianza socio-economica e culturale.

L’associazione Senza il Banco, che coordina il progetto e lo sta realizzando in collaborazione con l’associazione YaBasta!, Arci Bologna, CSI, Centro di salute internazionale e interculturale, Cooperativa Senza il Banco e Cantieri Meticci, ci spiega il progetto e come è proseguito. Qui il loro racconto.

“La riqualificazione e la riconnessione che abbiamo immaginato, parte dall’attivazione della comunità locale e dal coinvolgimento e messa in rete delle associazioni del territorio e si pone due macro obiettivi: creare luoghi di aggregazione per giovani e adolescenti e un sistema di offerta culturale-ricreativa ed educativa per la comunità, ma anche far ripartire l’economia del territorio e innescare un meccanismo virtuoso per cui un gruppo di giovani possano diventare protagonisti della rigenerazione dell’area e allo stesso tempo individuare percorsi e modalità di avvio al lavoro.

Siamo partiti da un approccio condiviso alla progettazione degli spazi pubblici e da un percorso di cooprogettazione con i cittadini, le associazioni del territorio e le agenzie territoriali perché crediamo che la condivisione sia alla base di una rigenerazione che possa contribuire a fare inclusione sociale, crescita economica, strategia di costruzione di comunità.

Con l’attivazione di percorsi formativi, laboratori on the job e tirocini abbiamo iniziato a pensare insieme ai ragazzi ed alla comunità su come riprogettare, animare e riqualificare gli spazi comuni per ricostruire la comunità e gli spazi disponibili non sempre fruiti, con proposte che ci hanno permesso di accompagnare la cura del territorio e all’acquisizione delle competenze utili agli inserimenti lavorativi di ragazzi in condizioni di fragilità e marginalità sociale.

Partendo dal presupposto che solo in un contesto coeso dove la comunità si sente coinvolta si possono attivare percorsi di rigenerazioni, abbiamo realizzato in parallelo una lunga serie di laboratori ed eventi di comunità con momenti di socializzazione e condivisione ma anche di riflessione e sensibilizzazione alla partecipazione.

In una realtà dove si delinea una forte esclusione sociale, disagio giovanile, povertà educativa e analfabetismo funzionale che generano un senso di abbandono e insicurezza, i giovani non sono motivati e non trovano obiettivi di ambizione sociale e professionale e tantomeno un senso di appartenenza. Per questo motivo abbiamo costruito un’ampia offerta ricreativa e culturale che portasse i giovani a ripensare e rivivere i luoghi che abitano e fornire loro degli spunti di crescita e delle opportunità di arricchimento personale oltre a sviluppare un senso di appartenenza e solidarietà derivato dalla condivisione di spazi ed obiettivi.

Il processo di rigenerazione degli spazi verdi per creare un ponte di riconnessione delle aree verdi del comparto ha visto anche l’attivazione di un percorso formativo e di orientamento al lavoro rivolto a giovani in difficoltà, che hanno affrontato lezioni di falegnameria, giardinaggio e arredo urbano, finalizzate alla realizzazione di un percorso didattico di sei tappe per fare scoprire ai bambini nozioni e curiosità sulla natura, tra il giardino Sarah Jay e l’area verde attorno al Centro Polisportivo Pizzoli”

Lo scorso inverno, noi di Scuole di Quartiere, avevamo incontrato Francesco, Dylan e Toure, tre ragazzi che hanno realizzato il percorso didattico. La loro storia ve l’avevamo raccontata qui 

Qui potete vedere invece la diretta Facebook dell’inaugurazione 6 PASSI IN NATURA

“Il progetto ha vissuto a pieno il periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria che il corona-virus ha delineato anche nel nostro paese con le ovvie conseguenze di arrestare tutte le iniziative in presenza nei periodi di piena pandemia. Tuttavia, l’associazionismo e il volontariato di Pescarola, si è rimboccato le maniche e insieme a noi ha attivato una serie di iniziative di solidarietà e prossimità che hanno visto il massimo impegno nell’organizzazione della tradizionale Castagnata che ogni anno organizziamo nel comparto di Pescarola. Con la collaborazione e il sostegno del Quartiere Navile, la rete del progetto ConnettiAmo Pescarola insieme all’associazionismo ed ai cittadini ha fatto ancora più squadra organizzando la preparazione e la consegna a domicilio di 50 pasti solidali arricchiti dal tradizionale sacchetto di marroni per famiglie che vivono situazioni di maggior fragilità”.