Vai al contenuto
Quartiere Borgo Panigale - Reno
Navile
Porto - Saragozza
San Donato - San Vitale
Santo Stefano
Savena

Laici Teatri

Arriva in piazza San Francesco “IL PROCESSO EICHMANN Figure di un processo. Installazione per una piazza”

Il 2 giugno 2021 dalle ore 10 alle ore 20 sarà fruibile in piazza San Francesco l’installazione  IL PROCESSO EICHMANN Figure di un processo. Installazione per una piazza che conclude il progetto VOCI.

L’installazione potrà essere agita dal pubblico, che farà accesso nella piazza a piccoli gruppi distanziati, traversandola e sostandoci dentro. Allo spettatore saranno fornite cuffie wireless per immergersi nelle musiche originali composte dagli studenti della Scuola di Musica applicata del Conservatorio G.B. Martini.

L’installazione conclude il progetto VOCI,  diretto da Luca Alessandrini e Paolo Billi, che pone al centro delle sue attività l’incontro tra generazioni diverse, all’interno di un percorso interdisciplinare attraverso la storia, la scrittura, l’arte, la musica, il teatro. I contenuti del progetto riguardano temi fondamentali della storia del ‘900, per realizzare percorsi partecipati di “memoria attiva”, contrastando in tal modo i pregiudizi e le retoriche, che tendono a ossificare, banalizzare o finalizzare la memoria.

Il progetto solitamente si conclude con un evento per il 25 aprile, quest’anno spostato al 2 giugno a causa dell’emergenza sanitaria.

Il tema di VOCI 2021 è il processo Eichmann, del quale ricorre il sessantesimo anniversario. Il processo fu di gran lunga il più importante celebrato contro un criminale nazista dopo quello di Norimberga, che si era svolto quindici anni prima e che aveva sottoposto a giudizio i principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale. 

Il processo Eichmann è significativo per diversi motivi e per la sua portata nel mondo, nel mondo ebraico, in Israele. A partire dalle modalità stesse della cattura che, da una parte hanno posto la questione giuridica di un rapimento da parte dei servizi segreti israeliani in luogo di una estradizione la quale, tuttavia, non era prevista. Ma anche perché rilevava che l’America latina era stata ed era ancora rifugio di tanti nazisti che erano stati aiutati a giungervi e che godevano di tante, troppe coperture.

Ma il peso maggiore lo ebbe la mobilitazione dei testimoni, 112 sopravvissuti che deposero, aprendo una nuova fase nella storia della conoscenza della Shoah e mutando di segno il rapporto dello Stato di Israele con lo sterminio degli ebrei e gli stessi fondamenti della comunità nazionale.

Un’altra enorme questione, la più importante e densa di significati, riguardò la figura del persecutore, quell’Eichmann che personificava il male. 

È nota la definizione di Hannah Arendt, l’intellettuale ebrea tedesca che seguì il processo come corrispondente del “New Yorker”, di “banalità del male”. Arendt aveva letto in Eichmann «l’assenza di pensiero» quale incapacità di coscienza e dunque di responsabilità, esito dell’ideologia totalitaria, per ricavarne «la lezione che quel suo lungo viaggio nella malvagità umana ci aveva insegnato – la lezione della spaventosa, indicibile e inimmaginabile banalità del male».

Se la posizione di Arendt trovò fieri oppositori in chi voleva leggere la soggettività diabolica del criminale, essa rendeva leggibile tanto la natura del totalitarismo fascista, tema sul quale si era già espressa in un suo noto libro, quanto il carattere di genocidio di Stato, industriale e burocratico, della Shoah. Dopo la ponderosa riflessione di Arendt del 1963, gli studi si sono sviluppati attraverso nuove conoscenze e nuove tesi interpretative, che disvelano non solo una burocrazia esecutrice, ma anche una piena e “volonterosa” adesione all’ideologia antisemita e una convinta disponibilità a renderla esecutiva. 

L’evento finale del progetto VOCI 2021 è il momento di sintesi di tanti e diversi laboratori: il Laboratorio di Storia con una classe del Liceo Laura Bassi; il Laboratorio per le musiche di scena presso il Conservatorio G.B. Martini con una classe della Scuola di Musica Applicata; il Laboratorio di scrittura I online, a cura del Teatro del Pratello, aperto a tutta la cittadinanza, il Laboratorio di scrittura II online, a cura del Teatro del Pratello e dell’Associazione Melograno rivolto a un gruppo di donne; il Laboratorio creativo di Arti Visive, per la progettazione della grafica; il Laboratorio creativo espressivo online a cura del Dipartimento Educativo del MAMbo (nell’ambito di una collaborazione con l’Istituzione Bologna Musei); il Laboratorio di allestimento scenografico, per la realizzazione delle scene per l’evento conclusivo con un gruppo di ragazzi in carico ai Servizi della Giustizia Minorile; il Gruppo di lettura online a cura della Biblioteca Borges, con un gruppo di cittadini.

Paolo Billi

Il progetto ha avuto alcuni momenti pubblici intermedi: una serie di letture online organizzate con la Biblioteca Borges con la partecipazione degli attori Fulvio Accogli e Maddalena Pasini e un ciclo di trasmissioni di approfondimento sul progetto a cura di Radio città Fujiko, disponibili in podcast 

VOCI 2021 è promosso da Teatro del Pratello, Istituto Storico Parri, Istituzione Bologna Musei/Dipartimento educativo del MAMbo, Conservatorio G.B. Martini, Associazione Il Melograno, in collaborazione con Radio Città Fujiko, Biblioteca J.L. Borges del Comune di Bologna, Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche, Auser Bologna, Liceo Laura Bassi.

VOCI 2021 fa parte del progetto LAICI TEATRI delle Scuole di Quartiere, cofinanziato dall’Unione europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con il patrocinio di A.N.P.I. – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Comitato Prov.le Bologna

L’installazione fa parte di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.