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Scuola di Azioni Collettive

ExpressCare, la piattaforma che supporta l’autonomia di persone con disabilità, anziane e caregiver. Intervista a Alice Greco di UILDM Bologna

Nasce la nuova piattaforma dove assistenti, badanti e colf possono trovare lavoro e offrire i propri servizi a persone anziane, disabili e famiglie, senza costi di intermediazione.

Si chiama ExpressCare e, diversamente da altre esperienze simili, è un progetto non-profit creato direttamente da persone con disabilità, secondo la filosofia della “vita indipendente”, ed è gestito dall’associazione Rete per l’autonomia (REA), in collaborazione con UILDM Bologna (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).

Il progetto è nato all’interno della Scuola di Azioni Collettive di Fondazione per l’Innovazione Urbana, che sta accompagnando il team nel percorso con incontri di formazione dedicati a strategie e strumenti di comunicazione.

Abbiamo raggiunto Alice Greco, presidente di UILDM Bologna, per farci spiegare il progetto.

Da quale esigenza nasce e perché è così importante un portale che offre questo tipo di servizio?

“L’esigenza nasce dalla grande difficoltà, per le persone con disabilità grave, di vivere la propria vita in maniera autonoma, trovando assistenti personali che siano disponibili al momento del bisogno e con caratteristiche giuste. A volte c’è bisogno di assumere qualcuno stabilmente, altre volte di coprire un “buco” o un’emergenza, altre di svolgere una piccola commissione. Ogni persona ha un bisogno specifico, in un determinato momento, che non può continuare ad essere generalizzato per categorie.

La ricerca è spesso complessa, ci muoviamo un po’ per passaparola, ma la selezione di personale valido e nuovo richiede molto tempo. Gli annunci su internet spesso contengono poche informazioni; se ti rivolgi a un’agenzia i costi di intermediazione sono elevati.  L’associazione Rete per l’autonomia, di cui siamo partner, ha cercato di colmare queste mancanze immaginando il progetto ExpressCare, avviato nel 2019 grazie a un primo finanziamento di Fondazione Reale Mutua. Oggi si è allargato con il coinvolgimento di UILDM Bologna e la partecipazione alla “Scuola di Azioni Collettive”.

A chi è rivolto?

“Il progetto è partito avendo in mente le persone con disabilità motoria, ma ci si è presto resi conto che è utile anche alle persone anziane e ai loro caregiver, nonché a persone con altri tipi di disabilità, o semplicemente a chi cerca un supporto nella gestione familiare e non vuole pagare costosi intermediari per trovare la persona giusta”.

Quali sono gli aspetti maggiormente innovativi e in cosa si differenzia da altre esperienze simili?

“Anzitutto sul sito www.expresscare.it i profili dei candidati assistenti, colf, “badanti” o baby-sitter sono immediatamente visibili, prima ancora di iscriversi e senza bisogno di pagare alcunché: abbiamo deciso di abbattere quella barriera economica che scoraggia molte persone dall’utilizzare piattaforme online come questa.

Inoltre, il sito ordina i risultati in base alla vicinanza e consente di selezionare giorni e orari di disponibilità dei candidati, permettendoti di trovare subito chi ti può aiutare e abita vicino a te. Altro aspetto innovativo è che si può iscrivere non solo chi offre assistenza a pagamento, ma anche singoli e associazioni che fanno volontariato, e che tramite ExpressCare possono farsi conoscere da nuovi utenti.
Per aumentare l’affidabilità del sistema è infine prevista la possibilità di dare un feedback sulle prestazioni ricevute, lasciando una valutazione sul profilo di assistenti e volontari”.

Come funziona?

“Le persone che cercano lavoro o offrono un servizio possono iscriversi al sito e creare molto facilmente il proprio profilo, indicando disponibilità e competenze. Chi ha bisogno di assistenza o aiuto domestico può effettuare una ricerca inserendo il proprio indirizzo e il tipo di mansione cercata: saranno visualizzati i candidati più vicini e basterà un clic su “contatta” per mandare loro una e-mail. A quel punto le persone possono scriversi in autonomia, concordando modalità e tempi della prestazione. Se poi c’è bisogno di un aiuto per contrattualizzare la persona, è possibile richiedere una consulenza specifica. L’associazione può inoltre offrire il supporto di un’assistente sociale e di una psicologa a chi lo richiede, in merito alla gestione dell’assistenza personale”.

Quali sono gli obiettivi?

“Il primo è sicuramente aumentare l’indipendenza e la qualità della vita delle persone non autosufficienti e dei loro caregiver. Avere qualcuno che ti fa uscire di casa o ti guida la macchina fa la differenza tra partecipare a una normale vita sociale o chiudersi in casa, tra dipendere per sempre dai familiari e avere invece alternative affidabili. Questo può avvenire anche tramite la creazione di reti solidali di vicinato: ExpressCare mette in contatto persone che vivono vicine e possono aiutarsi, costituendo in qualche modo una “rete di sicurezza” contattabile al bisogno”.

ExpressCare promuove anche la formazione dei candidati presenti sulla piattaforma. In che modo?

“Il 5 febbraio è partito il corso ExpressCare dedicato chi cerca lavoro come assistente di persone con disabilità motoria, con un focus particolare su malattie neuromuscolari e mielolesioni. La formazione è progettata direttamente da persone con disabilità, secondo i principi della Vita Indipendente; tra i docenti vi sono professionisti sanitari esperti e persone con disabilità. L’obiettivo è formare un gruppo di 30 persone realmente disponibili a lavorare direttamente per le persone disabili, sul territorio di Bologna e provincia, che abbiano le competenze necessarie e il corretto approccio alla “vita indipendente”.

La Scuola di Azioni Collettive vi sta accompagnando nel percorso. Cosa portate a casa da questa esperienza e in che modo può esservi utile per il proseguimento del progetto?

“Gli incontri della Scuola ci hanno aiutato a riordinare le idee e ci hanno offerto spunti importantissimi su alcuni aspetti, per esempio le strategie di comunicazione del progetto. Inoltre ci hanno permesso di fare rete, incontrando altre associazioni del territorio che portavano avanti progetti in qualche modo complementari al nostro”.

Intervista di Silvia Santachiara per Fondazione Innovazione Urbana