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Verso le nuove Scuole di Quartiere. Online il report dell’incontro “Scuole di Quartiere. Un’alleanza per le nuove generazioni”

Quali sono i bisogni dei ragazzi e delle ragazze? E quanto è importante, in un momento storico che vede le ragazze e i ragazzi in difficoltà, continuare a rinnovare il modello educativo alternativo proposto ampliando linguaggi e impatti?

Sono gli assi attorno a cui si sono confrontati circa 150 partecipanti, tra cui rappresentanti degli istituti scolastici, delle agenzie culturali, dei servizi educativi e scolastici, dell’Amministrazione, dell’Ausl di Bologna, dell’Università e terzo settore più in generale, divisi in 6 tavoli di lavoro, in occasione dell’evento “Scuole di Quartiere – un’alleanza per le nuove generazioni”, che si è svolto il 27 aprile. 

Foto di Margherita Caprilli

Una giornata aperta da Daniele Ara, Assessore alla Scuola del Comune di Bologna, che ha lanciato l’avvio del percorso di riprogrammazione dei progetti afferenti alle “Scuole di Quartiere”, a cui è seguito il video intervento di Stefano Laffi, economista e ricercatore sociale, in dialogo con Veronica Ceruti, Direttrice di Fondazione per l’Innovazione Urbana, e un confronto con i ragazzi e ragazze di alcune tra le realtà più significative del progetto Scuole di Quartiere: Politico Poetico, MIA Musei Inclusivi Aperti, Scatti – sviluppo comuni ATTIvi, Freewear Academy: Design, Moda e Culture Urbane.

Nella seconda parte del pomeriggio i diversi attori della comunità educante si sono ritrovati per un momento di confronto collettivo e avviare una prima riflessione condivisa sulla futura programmazione e su come ciascuno possa contribuire a co-produrre risposte innovative e adeguate ai bisogni attuali degli adolescenti, che ha portato alla realizzazione di un report, frutto di una sintesi di quanto emerso. 

Un passo verso il futuro delle Scuole di Quartiere e l’avvio di un processo che si avvarrà del supporto scientifico dell’Università di Bologna, vedrà diverse fasi e strumenti, seguendo i principi dell’ascolto, della condivisione, della sperimentazione e della prototipazione: in un momento storico che vede le ragazze e i ragazzi in difficoltà e dopo aver finanziato ventitré progetti in tutta la città di Bologna, con 5mila ragazzi e ragazze coinvolti in laboratori d’arte, moda, musica, teatro, danza, artigianato, nuove tecnologie, l’obiettivo è continuare a rinnovare il modello educativo alternativo proposto ampliando linguaggi e impatti.