Vai al contenuto
Quartiere Borgo Panigale - Reno
Navile
Porto - Saragozza
San Donato - San Vitale
Santo Stefano
Savena

RiparAzioni

RiparAzioni, sei incontri con grandi protagonisti dell’arte e della cultura internazionale

Parte lunedì 3 aprile, con una conferenza del filosofo Emanuele Coccia, il ciclo di sei incontri con grandi protagonisti dell’arte e della cultura internazionale, organizzati dall’Accademia di Belle Arti di Bologna all’interno del progetto riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società, a cura di Lucrezia Ercoli, Maura Pozzati ed Emilio Varrà. Oltre al filosofo Emanuele Coccia, ci saranno il collettivo artistico ruangrupa, il regista e drammaturgo teatrale Armando Punzo, l’artista Adelita Husni-Bey, l’illustratrice Nora Krug e la regista Alice Rohrwacher.

riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società parte dall’idea che l’arte – nelle sue diverse forme e discipline culturali – sia un processo creativo capace di riparare e colmare le fratture e gli strappi del reale, sul piano individuale ma soprattutto collettivo. Dal teatro al cinema, dall’arte visiva alla filosofia, dalla letteratura al fumetto, la pratica artistica è estetica ma anche etica: ontologicamente è l’espressione di una relazione con gli altri, opera concretamente nella costruzione di una comunità di persone. Nell’atto di “riparare” c’è sempre l’intenzione e la volontà di rimediare a una situazione di fragilità e di degrado, di qualunque natura esso sia, fisico, sociale, psicologico, ambientale.

Il ciclo di incontri prende il via lunedì 3 aprile alle ore 17 con Emanuele Coccia, uno dei nomi di maggior rilievo del dibattito filosofico internazionale, docente dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. La sua riflessione parte da un radicale ribaltamento del punto di vista antropocentrico del pensiero occidentale: l’azione riparativa dell’arte deve innanzitutto riconnettere i legami spezzati tra vita umana, animale e vegetale. L’incontro verterà intorno all’idea di “metamorfosi”, termine chiave per comprendere che la Terra è un ecosistema interconnesso in cui ogni vita è legata indissolubilmente all’altra in un incessante divenire. Secondo Coccia, tutte le forme del vivente hanno una radice comune e ne facciamo esperienza con la nostra nascita, nel momento in cui ereditiamo una vita che dobbiamo plasmare in una forma diversa. L’originale prospettiva filosofica di Coccia aiuta a individuare nuove traiettorie artistiche ed estetiche per ricucire le separazioni tra ambiente urbano e naturale, e pensare un diverso avvenire del pianeta.

Emanuele Coccia

Emanuele Coccia insegna a Parigi, ed è stato Visiting Professor nelle università di Buenos Aires, Columbia NY, Harvard, Monaco, Venezia, Tokyo e Weimar. Tra le sue opere, tradotte in molte lingue, La vita delle piante (2018), Filosofia della casa (2021) e Metamorfosi (2022). In collaborazione con Giorgio Agamben, ha pubblicato Angeli. Ebraismo, Cristianesimo, Islam (2009). Nel 2019 è stato consulente scientifico della mostra Nous les Arbres, presentata alla Fondation Cartier di Parigi. Ha realizzato video di animazione come Quercus (2019, con Formafantasma), Heaven in Matter (2021, con Faye Formisano) e The Portal of Mysteries (2022, con Dotdotdot). Ha curato i cataloghi della 23ma Triennale di Architettura e Design di Milano, Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries (2022). Sta scrivendo un’opera a quattro mani sul rapporto tra moda e filosofia con Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci dal 2002 al 2022.

Gli appuntamenti successivi:

Protagonista dell’incontro di lunedì 17 aprile alle ore 17, sarà ruangrupa, il collettivo artistico indonesiano a cui è stata affidata la curatela dell’ultima edizione di Documenta (Kassel, 2022), la cui pratica, a base comunitaria, si ispira alle idee di sostenibilità e partecipazione.

Giovedì 4 maggio alle ore 17, il regista Armando Punzo, fondatore della storica Compagnia della Fortezza di Volterra, racconterà una vera e propria utopia diventata realtà, che ha trasformato uno dei peggiori istituti penitenziari italiani in un raffinato laboratorio di ricerca teatrale.

L’incontro di giovedì 25 maggio alle ore 17 vedrà la partecipazione di Adelita Husni-Bey, artista italo-libica, esperta di pedagogia e interessata a tematiche che spaziano dall’anarco-collettivismo al teatro, dalla giurisprudenza agli studi sullo sviluppo urbano.

Venerdì 23 giugno alle ore 17, il ciclo proseguirà con l’autrice e illustratrice tedesco-americana Nora Krug, che con la sua pluripremiata graphic novel Heimat ha indagato la storia della sua famiglia per comprendere che ruolo essa abbia avuto durante il regime nazista.

Ancora da definirsi la data dell’ultimo incontro con la regista Alice Rohrwacher, che parlerà di come è possibile mettere in luce certe contraddizioni della contemporaneità, privilegiando il punto di vista di “minoranze”, come possono essere quelle di un immaginario rurale o quelle connesse allo sguardo dell’infanzia.