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Per una storia delle Scuole di Quartiere

1992 Termina per opera del Comune di Bologna la ristrutturazione della ex fornace Galotti, destinata ad ospitare il Museo del Patrimonio industriale (nato nel 1982 come Museo-laboratorio Aldini-Valeriani).

1996 viene avviata la sperimentazione del Bilancio sociale partendo dalla pubblicazione del Bilancio sociale delle Libere Forme Associative, cioè delle realtà del Terzo Settore registrate nell’apposito elenco gestito dal Comune di Bologna. Seguiranno negli anni successivi, il Bilancio sociale dei Serivizi Sociali ed Educativi e quello della Cultura.

2000 Bologna è Città europea della cultura insieme ad Avignone, Bergen, Cracovia, Bruxelles, Helsinki, Praga, Reykjavik e Santiago de Compostela. Manifestazioni culturali, rassegne, mostre celebrative si susseguono per tutto l’anno.

2001 Nei locali della ex Sala Borsa è inaugurata una grande biblioteca multimediale gestita dal Comune.

2003 Viene Inaugurata la Manifattura delle Arti. L’area, fino all’Ottocento zona portuale e industriale, – il nuovo nome richiama la presenza della prima Manifattura Tabacchi – ha vissuto una lunga stagione di degrado, a seguito di sventramenti e bombardamenti. Viene ristrutturata a cura del Comune e dell’Università su progetto degli architetti Aldo Rossi (1931-1997) e Roberto Scannavini. Vi trovano sede la Cineteca comunale, il Cinema Lumière e i Laboratori di Musica e Spettacolo dell’Università (all’ex macello), il Dipartimento di Scienze della Comunicazione (all’ex Molino Tamburi) e la Galleria d’arte moderna (all’ex Forno del Pane). Sono previste inoltre abitazioni private, un grande parcheggio sotterraneo e uno studentato.

2006 Con un grande concerto gratuito in piazza Maggiore si festeggia il riconoscimento di “Città creativa per la musica” ottenuto da Bologna da parte dell’Unesco. Tra gli autori dell’evento, il cantautore Lucio Dalla si esibisce assieme a numerosi artisti italiani e internazionali: tra essi i “bolognesi” Luca Carboni, Samuele Bersani, Andrea Mingardi, Gianni Morandi, gli Stadio. Oltre al gruppo di Dalla accompagnano 60 membri dell’orchestra Toscanini di Parma.

2007 Con la prima edizione del Festival internazionale BilBolBul, organizzato dall’Associazione Hamelin, Bologna diventa dal 14 al 18 marzo la capitale mondiale del fumetto. La città vanta una forte tradizione in questo campo, con numerosi autori, editori, riviste e scuole. Agli incontri e alle mostre allestite in vari punti della città partecipano oltre 40 autori internazionali.

Sempre nel 2007, parte il progetto dei Bilanci sociali dei Quartieri. Il Bilancio sociale del Quartiere nasce con l’obiettivo di supportare i processi di informazione e condivisione sviluppati a livello territoriale. Spesso i processi partecipativi implementati dagli Enti Pubblici trovano un ostacolo rilevante proprio nell’asimmetria informativa tra quello che il Quartiere fa e quello che il cittadino conosce del Quartiere. Il bilancio sociale risponde quindi a questo primo importante bisogno di conoscenza reciproca. Il bilancio sociale nei Quartieri vuole essere fortemente orientato alla maggior partecipazione, per “condividere un’idea sui bisogni e dividersi il compito per lavorare meglio insieme”. Il bilancio sociale di Quartiere intende quindi rispondere a questa esigenza di una maggior comunicazione.

2008 Nel 2008 trova casa presso la Salaborsa, Urban Center. Urban Center Bologna è il centro di comunicazione con cui la città di Bologna presenta, discute e indirizza le proprie trasformazioni territoriali e urbane. È uno spazio di informazione e di dialogo, un punto di riferimento per la progettazione condivisa del futuro di Bologna, un laboratorio di idee. Tutti i soggetti che concorrono a disegnare il volto della città – istituzioni pubbliche, cittadini, associazioni e rappresentanti del mondo economico e sociale – trovano qui un’occasione di reciproca informazione e di confronto. Compito di Urban Center è mettere Bologna al centro di una narrazione resa accessibile nelle forme e nei contenuti da un costante lavoro di “traduzione” dal linguaggio tecnico a un linguaggio e a una visualizzazione comprensibili a tutti. L’obiettivo è mettere in comune dati e informazioni, per stimolare così riflessioni, dibattito pubblico e proposte sul futuro della città.

2013 Nasce il Progetto Case Zanardi, con la finalità di promuovere, in un’ottica di co-progettazione, la realizzazione di interventi e azioni per favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizione o a rischio di esclusione sociale, aiutare famiglie a basso reddito e a bassa intensità di lavoro, favorire il recupero di risorse – alimentari e non – in chiave solidale e promuovere stili di vita eco-sostenibili e responsabilità sociale condivisa attivando una rete di soggetti pubblici e privati.

2014 Cominciano le attività di realizzazione del progetto Case Zanardi, con diversi livelli di intensità in relazione alle tipologie di azioni previste. In alcuni casi vengono identificate e ristrutturae le sedi; in altri casi, soprattutto dove i progetti sono stati attivati a partire da esperienze già in essere, l’avvio delle attività è stato più immediato. Grazie alle risorse messe a disposizione dal Fondo Anti Crisi del Comune di Bologna nel 2013 (500.000 euro) e alle iniziative di “solidarietà creativa” della rete Case Zanardi, sono stati attivati “cantieri di utilità comune”, laboratori di riuso e riciclo, orti e vivai urbani, percorsi di informazione e formazione, tirocini e inserimenti lavorativi, oltre ad alcuni punti di raccolta e smistamento di generi alimentari.

Sempre nel 2014 viene approvato dalla Giunta il  “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, voluto come base normativa innovativa per rendere stabili le forme di sostegno con le quali l’Amministrazione supporta e favorisce la realizzazione di azioni e iniziative civiche.

2015 Nel sottoscala del Pincio nasce Dynamo – la Velostazione di Bologna, luogo di servizi e di incontro per i ciclisti urbani. Oltre che un parcheggio, un’officina e un punto di noleggio di biciclette, è anche un luogo dove ascoltare concerti, visitare mostre, leggere e discutere. L’idea nasce da un gruppo di ragazzi che nel 2012 hanno fondato Salvaiciclisti-Bologna, per la promozione del ciclismo urbano e del cicloturismo, e che nel 2014 hanno organizzato con successo “Bici Senza Frontiere”, grande gioco a squadre per ciclisti a livello nazionale.

2016 Lo spazio occupato dalle serre e dai magazzini, che un tempo erano utilizzati per la manutenzione dei giardini Margherita, è coinvolto in un progetto coordinato dal Comune di Bologna, con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione Golinelli, ASTER, Coop Adriatica, e gestito da Kilowatt, dal 2015 operante nella palazzina di via Castiglione 134. Oltre che luogo ricreativo e di ristorazione, le nuove Serre dei Giardini diventano hub metropolitano, area di promozione imprenditoriale, piattaforma per start up creative e innovative, mantenendo molte delle strutture originali che ora ospitano esposizioni, eventi culturali e musicali, uffici e servizi di co-working.

Inizia la stagione d’esordio del Mercato Sonato, primo spazio pubblico in Italia autogestito interamente da un’orchestra giovanile. Il vecchio mercato rionale del quartiere San Donato è divenuto sede dell’Orchestra Senzaspine, formazione classica composta da circa duecento giovani musicisti, fondata nel 2013 da Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani. Lo spazio è pensato come casa della musica e delle arti, centro polifunzionale dedicato alla cultura e alle espressioni creative in tutte le possibili forme. E’ insieme un luogo di aggregazione e di incontro. Da alcuni mesi è partito un progetto di attivazione civica, in collaborazione con Snark Space Making. Sono state attivate numerose partnership con realtà associative e produttive della città.

2017 Vengono inaugurati i Laboratori di Quartiere, spazi di confronto e decisione, attivati per dal Comune di Bologna e coordinati dal team dell’Ufficio Immaginazione Civica di Urban Center in stretta collaborazione con i Quartieri. Il loro scopo è quello di coinvolgere, in modo trasversale e stabile, comunità e cittadini, di collegare, anno per anno e quartiere per quartiere, politiche e decisioni con le reti e le potenzialità diffuse che derivano dall’impegno diretto di cittadini e comunità nel territorio. I Laboratori hanno preso forma attraverso oltre 280 incontri che hanno visto la partecipazione di più di 7.000 persone.

Sempre nel 2017, viene avviata la prima esperienza di Bilancio partecipativo. Il Bilancio partecipativo è uno strumento di democrazia diretta per il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche: come previsto dallo Statuto comunale, rappresenta uno strumento di partecipazione che mette a disposizione risorse pubbliche al fine di raggiungere risultati condivisi e verificati con la cittadinanza. Annualmente vengono identificate specifiche aree per ciascun quartiere dove concentrare interventi e attività. Nel 2017 sono state raccolte 84 proposte durante gli incontri e 37 via web, di cui 27 si sono concretizzate in progetti ammessi al voto, per i quali si sono raccolti 14.584 voti su scala cittadina.

2018 Bologna vince, assieme alle città di Tulsa (USA) e Santiago De Cali (Colombia) il premio di 70.000 dollari Engaged Cities, promosso dall’organizzazione internazionale Cities of Service. Il programma è nato per aumentare la capacità dei poteri locali di avviare iniziative politiche che coinvolgano i cittadini e di trovare modi nuovi per la risoluzione dei problemi urbani. Per il sindaco Merola, che ha ritirato il premio a New York, il Comune di Bologna ha investito molto su questo tipo di collaborazione: centinaia di patti con i cittadini sono stati stretti sulla base del Regolamento per i beni comuni. La prima edizione del Bilancio partecipativo ha avuto 15 mila votanti e molte scuole sono state coinvolte in progetti di cura dello spazio pubblico. A Bologna sono stati creati laboratori di quartiere, in cui i tecnici comunali hanno progettato, assieme ai cittadini, l’utilizzo di spazi pubblici.

Sempre nel 2018, nasce la Fondazione per l’Innovazione Urbana. La Fondazione nasce come evoluzione del Comitato Urban Center Bologna ed opera in continuità con esso, raccogliendo i suoi quasi 15 anni di esperienza nel campo della comunicazione delle trasformazioni urbane e della partecipazione civica, per ampliarne ulteriormente il ventaglio di attività e il raggio di azione. In particolare, gli obiettivi e l’azione della Fondazione si sviluppano lungo quattro principali assi tematici, che segnano le diverse ma fra loro intrecciate direzioni verso cui Bologna intende proiettarsi da qui ai prossimi anni: Città accogliente; Nuovo welfare urbano; Democrazia urbana e digitale; Città sostenibile.

2019 nascono le Scuole di Quartiere