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Quartiere Santo Stefano

Skill Lab Experience

Mettere in campo le proprie competenze. Skill Lab Experience si racconta, tra città, lavoro e nuove professioni

Skill Lab Experience è un progetto che ha coinvolto artigiani, enti del terzo settore, istituti scolastici e i servizi educativi del Quartiere Santo Stefano nella realizzazione di percorsi formativi di giovani e adolescenti all’interno del mondo del lavoro, dell’artigianato e delle nuove professioni.

Partito nell’aprile del 2019, il progetto ha realizzato vari laboratori di gruppo e avviato percorsi individualizzanti di consulenza orientativa, informazione sull’imprenditoria giovanile e supporto alla creazione d’impresa. I partner coinvolti, oltre al Ciofs Fp/ER capofila del progetto, sono stati KilowattBaumhausAssociazione CrudoFab Lab BolognaArchilabòAssociazione Win Win e Cadiai, insieme ad artigiani come Bottega Prata e Bifranci Ceramica, e artisti e architetti come lo Studio Antonello Ghezzi presenti sul territorio.

Le attività sono partite nel mese di luglio 2019 con due laboratori pratici, Lost in Santo Stefano a cura dell’Associazione Crudo e Modellazione 2D & Laser Cut a cura di Fab Lab Bologna, e si sono concluse a ottobre del 2021 con un evento finale di restituzione alla comunità presso la Sala Marco Biagi del Quartiere Santo Stefano. Nei 14 laboratori e 10 percorsi individuali svolti durante l’intero progetto i partecipanti hanno avuto la possibilità di misurarsi con diverse competenze offerte dai conduttori delle attività, creando oggetti di loro invenzione, concependo mappe e percorsi turistici, come la Mappa turistica del quartiere Santo Stefano, producendo podcast in collaborazione con NEU Radio (primo episodio e secondo episodio) e un video narrativo, progettando microimprese di economia sociale, tutti lavori ispirati e dedicati al Quartiere Santo Stefano e più in generale al centro di Bologna. Inoltre, nonostante l’arrivo della pandemia e la conseguente sospensione del progetto, hanno visitato alcune botteghe artigiane e artistiche partner di progetto, entrando in contatto in maniera diretta con il tessuto produttivo del territorio. Nel loro percorso hanno usato programmi software appositi, BOLO paper, stampante 3D, laser cut, fotocopiatrici, visori AR/VR, strumenti di grafica, serigrafia, fotografia e sketchbook, microfoni e telecamere, macchinari per rifinire e modellare a mano i loro lavori, il tutto per iniziare ad acquisire competenze utilizzabili in futuro nel mondo dell’artigianato, del design e della progettazione d’impresa.

Alle prime attività hanno fatto seguito i laboratori A/R Andata e ritorno e Altrove – guide turistiche a cura di Archilabò, Arte-fatto e Great Lab a cura di Kilowatt, Print-Lab e SLE – Il video narrativo a cura di Baumhaus, Per un Mondo che Vorrei 1 e 2 a cura dell’Associazione Win Win, Formula 3D a cura di Fab Lab Bologna, Radioland a cura dell’Associazione Crudo in collaborazione con NEU Radio, e non ultimo la creazione di una mappa turistica del Quartiere Santo Stefano a cura della grafica Paola Paganotto. Tutte le attività hanno visto la partecipazione degli studenti del Liceo Artistico Arcangeli (Isart), del Liceo Galvani, delle scuole medie Pepoli (Ic21), Irnerio (Ic6) e Rolandino (Ic19). Contemporaneamente si sono svolti, interconnessi con i laboratori, percorsi individuali pensati appositamente per ragazzi e ragazze a rischio di dispersione scolastica, con incontri di consulenza orientativa, supporto alla creazione d’impresa e ricerca attiva del lavoro a cura di Cadiai, Ciofs Fp/ER e Kilowatt. Grazie al prezioso lavoro di coordinamento tra le scuole e il Servizio Educativo Scolastico Territoriale del Quartiere Santo Stefano, il progetto ha potuto raggiungere un gran numero di partecipanti e coinvolgere più di 200 studenti.

Con l’insorgere dell’emergenza Covid-19 e la conseguente sospensione delle attività formative, il progetto ha avuto una pausa nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 per l’impossibilità di trasferire online alcune attività basate su un lavoro pratico da svolgere in presenza. Ciò ha reso necessario la rimodulazione e ricalendarizzazione di molte attività, rese possibili anche dalle proroghe ottenute dal progetto. Malgrado tali difficoltà, alcune proposte come per esempio il laboratorio di economia sociale Per un mondo che vorrei sono stati svolti online, permettendo a molti studenti di restare agganciati al progetto, oppure all’aperto, come nel caso di Radioland, sfruttando gli ampi spazi della Montagnola.

Durante l’evento finale svoltosi lo scorso 9 ottobre presso la sala Marco Biagi del Quartiere santo Stefano, è stato fatto un riepilogo dell’intero percorso del progetto, mettendo in evidenza quelli che sono stati i punti di forza e i punti deboli emersi dalla progettazione e realizzazione delle attività. Al netto delle difficoltà incontrate soprattutto nel dover ripensare le attività alla luce delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, il bilancio è stato certamente positivo, tanto da ritenere che il lavoro da fare per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e delle nuove professioni sia appena all’inizio.

Skill Lab Experience è stata e dovrebbe essere anche per il futuro una grande occasione di incontro e di passaggio di competenze da chi lavora sul territorio ai giovani che lo vivono e lo abiteranno in futuro. La grande ambizione del progetto è stata quella di mettere in rete istituzioni e imprese del territorio per dare modo ai nostri giovani di acquisire competenze tecniche direttamente sul campo, sviluppando la propria creatività e dando corpo alle proprie idee e alle proprie visioni per il futuro. Non a caso le scuole partner hanno visto nell’offerta di Skill Lab Experience una grande opportunità per i propri studenti di svolgere percorsi formativi sfruttando i programmi PCTO (ex alternanza scuola-lavoro). Il progetto infine, si è inserito nel tema più ampio del riconoscimento delle competenze trasversale (soft skills) acquisite in percorsi formativi paralleli a quelli scolastici, ai quali l’Università di Bologna, la Regione Emilia-Romagna ed enti di formazione professionale come il Ciofs Fp/ER stanno lavorando da tempo con lo scopo di definire forme di accreditamento e validazione.

Perché davvero non ci si fermi qui, e si possa continuare sempre di più a offrire progetti che sostengano i giovani a crearsi da sé il loro futuro nel lavoro e nella città.